Fuori schema Vol. I

Inizio - Thomas Jefferson

- Bene, Jefferson, finalmente ti abbiamo trovato. Nessuno può sfuggirci.
- Adesso lo faccio fuori, capo!

- Aspetta, Tom, non aver fretta, farai ciò che devi fra poco. Adesso voglio sentire che cosa ha da dirci. Il nostro amico ha dimostrato coraggio nel venire all’appuntamento e merita che ascoltiamo ciò che ha da dire, se ha qualcosa da dirci.
- Capo, io gli sparo subito in fronte e, così, ce ne andiamo tutti a cena. Ho proprio una gran voglia di una bella pizza all’italiana e di una birra danese.
- Ti ho detto di aspettare, Tom! Non ti azzardare mai più a discutere i miei ordini! Sai che cosa può accaderti!
- Va bene, capo, va bene. Obbedisco.
- Allora, Jefferson? Hai qualcosa da dirci, prima di lasciarci?
- Mi hai chiesto di venire in questo magazzino abbandonato e io sono venuto.
- Abbiamo faticato a trovarti.
- Non mi avete trovato voi. Sono venuto io. Ho deciso io di venire qui, a questo incontro, se no non sareste mai riusciti a trovarmi.
- Sei venuto poiché sapevi che non saresti potuto andare da nessuna altra parte e, allora, hai capito che tanto valeva farla finita subito. Come si dice, via il dente via il dolore...


Indagini 1 - Capitano Anderson


- Non siamo in grado di ricostruire che cosa possa essere successo, capitano Anderson. È stato un macello: Alex Latorre e tre suoi uomini sono saltati in aria insieme a tutto il magazzino 48 dei docks del porto. La scientifica ha potuto identificare Latorre con fatica dal ritrovamento di un dente. I corpi erano carbonizzati, irriconoscibili...


- Leggo dall’organigramma della sorveglianza del porto che ieri notte, all’ora dell’esplosione avrebbe dovuto passare la pattuglia di guardia in questo quadrante.
- Già, l’ho letto anch’io. È stata una fortuna che non sia passata, se no l’esplosione non avrebbe certo risparmiato gli uomini di servizio e oggi ci ritroveremmo con altri morti in più.
- Uhm, sento odore di bruciato, tenente.
- Spruzzi subito un deodorante al gelsomino su quell’odore, capitano. L’unico odore di bruciato che può sentire è quello residuato all’esplosione! Ieri la sorveglianza è stata allertata da un tentativo di effrazione al capannone 16, a due chilometri da qui:...


Opus Crimen - Vertice 1

- È successa una cosa grave. Qualcuno ha fatto fuori un gruppo di nostri affiliati, gente che ha sempre lavorato in modo corretto, rispettando le regole dell’Opus e ha sempre pagato con regolarità, senza mai sgarrare né mancare di rispetto ai capi.
- È da molto che non accadeva una cosa del genere, qui da noi negli States. Giù, fra i latini, accade ancora, ma qui da noi sono state stabilite e accettate regole comuni: c’è denaro per tutti e bisogna solo indicare come dividerlo ed è stato fatto. Questo ha danneggiato i nostri interessi: ha scatenato le indagini di tutti i Distretti di Polizia, anche quelli non confinanti con il Distretto 14!
Ci sono poliziotti da tutte le parti: tutte le nostre attività sono state perquisite e le nostre contabilità indagate fiscalmente e ci sono fioccate addosso parecchie sanzioni amministrative!
- Ci penseranno i nostri avvocati e i nostri consulenti commerciali: lo Stato non beccherà un soldo, se non quelli che gli vorremo dare per mettere un coperchio alla faccenda.


Jefferson da Joseph Maniezzo

- Buongiorno, signor Maniezzo.
- E tu… tu chi accidenti sei?
- Io sono…
- E come accidenti hai fatto a entrare in questo ufficio?
- Sono entrato nell’ascensore nella hall a piano terra, ho premuto il pulsante del 154° piano e sono arrivato in questo ufficio. La porta si è aperta e io sono entrato. Tutto qui. È semplice, signor Maniezzo. Basta premere i tasti giusti e l’ascensore va dove deve andare, ma queste sono cose conosciute: non è certo il primo ascensore che prendo in vita mia! È una tecnologia ormai conosciuta: il suo, oltretutto è anche un po’, come dire, vecchiotto.
- Dick, accidenti! Dick vieni qui, vieni subito! Un estraneo è entrato nel mio ufficio. E tu… tu non ti muovere, resta fermo dove sei e non ti avvicinare! Questa che vedi nella mia mano non è una pistola giocattolo, di quelle con il tappo rosso! Questa è una Browning 7,65. È un’arma vera, risale alla Seconda Guerra mondiale, era di mio nonno: l’ho tenuta come ricordo. Non è come quelle moderne, ma fa male lo stesso e io non ci metto più di un secondo a premere il grilletto e spararti un proiettile dritto nella pancia!
- Non mi muoverò da dove sono. Conosco le armi, signor Maniezzo e so che cosa possono fare, anche se non le temo.
- Non le temi? Ma da dove arrivi?
- Eccomi, capo, eccomi! Che succede?
- Costui! Chi è e che cosa ci fa qui? Lo vedi?
- Lo vedo, capo! Chi è?
- Lo sto chiedendo a te, Dick!! Accidenti, non lo vedi? È arrivato dritto nel mio ufficio con l’ascensore! Con l’ascensore, capisci?











Indagini 2- Joanna Davis, Ribera, Collins e Howitzer

- Allora, signora Davis? Mi può ripetere che cosa ha visto?
- Ma gliel’ho già detto, gliel’ho già detto due volte sergente Collins! Che cosa vuole che le dica ancora? Le ho già detto tutto quello che ho visto!
- Abbia pazienza, signora Davis, ma il mio lavoro è un lavoro molto complesso e delicato ed è importante che io raccolga una descrizione dei fatti molto accurata e, per questo occorre ascoltare più di una volta quanto un testimone ha da dire. I ricordi, spesso, affiorano a strati, nel corso di più conversazioni.
- Capisco, sergente, ma io le ho proprio già detto tutto quello che avevo da dire e…
- Sa, a volte, un particolare insignificante può aiutare a sbrogliare una matassa intricata. È per questo motivo che le chiedo ancora una volta di ripetermi quanto a sua conoscenza. Lo so che questo può essere fastidioso e le può anche sembrare inutile, ma le assicuro che, invece, ci può aiutare molto. Molto spesso noi non ricordiamo tutto di un evento di cui siamo stati testimoni: a volte i ricordi vengono un po’ alla volta...


L’occhio - Anno locale 1492 (1/4)

Anno locale 1492, ottobre. Terzo PN del solare MG 441 della galassia GC 4345. Guanahani, Coordinate locali 24° 06’ N - 74° 29’ W, un’isola prossima alla terraferma, chiamata in seguito chiamata San Salvador. Il sole stava sorgendo all’orizzonte, spruzzando di raggi bianchi le nuvole dell’alba nel cielo azzurro ancora brunito dai riflessi scuri della notte.
Tre robuste navi a vela scivolavano lentamente verso la terraferma, dopo un viaggio per mare durato due mesi, apprestandosi a gettare l’ancora e a sbarcare su quella nuova spiaggia gli uomini, giunti sin là alla ricerca di nuove terre.
L’occhio, comparso da uno strappo sottile dell’aria limpida, si fermò all’altezza della cima di un albero per osservare senza essere osservato, spaziando i dintorni con silenziosa attenzione...
- Padre, che cosa sono quelle grandi barche con quei larghi pennacchi che si spostano sulla grande acqua?
- Non so, figlio, ma hanno un odore che non mi piace.


Dal prete - Primo incontro

- Benedicimi padre, perché ho peccato.
- Ancora, Alex? Ancora? L’ultima volta che ci siamo visti mi pareva che tu mi avessi detto che avresti cambiato vita.
- Non ho detto questo, ho detto che ci avrei pensato.
- E allora?
- È difficile, padre, lo sai anche tu. Il mio è un lavoro da cui non puoi uscire così come esci di casa.
- Forse… la verità è che tu non vuoi proprio uscirne. Comunque, Alex, lo sai benissimo che non posso perdonare di fronte a Dio i peccati che hai fatto: finché tu non ti costituirai alla Giustizia io non potrò rimettere i tuoi peccati davanti a Dio.
- Dio? Ma se non siamo nemmeno sicuri che esista!
- E allora perché vieni a chiedermi di rimetterti i peccati? Perché chiedi il suo perdono se non credi che esista? Mi sembri alquanto in contrasto con te stesso!
- Beh… è perché non si sa mai e, poi, perché tu sei mio fratello e mi fa piacere incontrarti qualche volta.
- E nient’altro? Solo questo?
- Beh, speravo che… visto che siamo fratelli se esistesse Dio, non si può mai dire… magari tu, nelle tue preghiere potresti metterci una buona parola!
- Vorresti, tu, dunque, fare del mercimonio con Dio? E credi che io mi presterei, forse, a queste cose scellerate?

Mondo Hell 1

- Tom!!
- Alex! Capo, sei tu? Quasi non ti riconoscevo, capo! Sei tutto ricoperto di polvere rossa!
- Anche tu Tom, anche tu. Qui intorno è tutto pieno di polvere rossa, anche l’aria che respiriamo, meglio mettere un fazzoletto davanti alla bocca. Dove accidenti siamo, Tom? Io ricordo solo una grande vampata di fuoco, un grande calore, mi sentivo bruciare tutto, poi… non ricordo più nulla.
- Anch’io ho questo ricordo, capo. Dobbiamo aver perso conoscenza. Ecco! Adesso ricordo qualcosa! Accidenti! Stavo per sparare a Jefferson! Me lo avevi appena ordinato tu, poi c’è stata un’esplosione.
- Ora ricordo, Tom! Ora ricordo anch’io! Quel bastardo aveva addosso una cintura di esplosivo.
- È vero capo, è vero! Quel maledetto pazzo si è fatto saltare in aria!
- È venuto apposta carico di esplosivo per ammazzarci tutti! Ma, accidenti, allora dovremmo essere morti! Come è che non lo siamo?
- Non so, capo, non so, non mi so dare una spiegazione! Ma sono vivo e sono felice di esserlo. Forse qualcosa non ha funzionato, forse quell’esplosivo che si è messo addosso quel bastardo non era granché: magari dove lo ha comprato gli hanno rifilato roba vecchia!