Lorn
I fatti
Tutta la faccenda, questa brutta faccenda, cominciò un giorno all’inizio dell'estate del 2098, mi pare che fosse proprio il 21 giugno, il primo giorno ufficiale d’estate, ma comunque non ha molta importanza quale fosse esattamente il giorno, quanto ciò che accadde. Ero nel mio studio, in Hope Street 91 a New Philadelphia, assorto e immerso nella conoscenza ravvicinata della mia bionda assistente, Lois Fightsirter (mancava ancora mezz'ora all'orario di inizio dello studio, per cui mi trovavo temporalmente collocato nella fascia del mio tempo libero e mi stavo dedicando al mio hobby preferito), quando squillarono, quasi insieme, il VideoTel e il campanello esterno dello studio: il TelCell OloTriDi, invece, ebbe il buon senso di tacere e di non inserirsi in quel disturbo della mia fetta di quiete...
Mandando di tutto cuore un accidente ai due seccatori, mi distaccai dal caldo abbraccio di Lois: ci eravamo messi insieme da quasi un anno e nostri neurotrasmettitori cerebrali lavoravano a più non posso per informarci che ci piacevano - cosa che anche noi sapevamo benissimo senza che si dovesse scomodare la biochimica a darcene comunicazione...
... non so dire perché agii come agii, certo in gran parte frutto di condizionamento all'azione: mentre la porta si spalancava mi gettai a terra, dirigendo il fuoco, contro tre uomini che erano entrati e due delle tre figure, che avevano le armi puntate verso quella che era stata la mia posizione fino ad un attimo prima della loro comparsa, si accasciarono senza un gemito a terra, mentre la terza, anch’essa colpita, ma non mortalmente, con un dietrofront da scattista si precipitava giù per le scale. Al tempo stesso con la coda dell'occhio intravidi una figura alle mie spalle con un'arma, all'altezza del fianco che io ben conoscevo, puntata contro di me.
- Lois! - gridai. Fu un attimo: lei fece fuoco, ma io ero già rotolato dietro la scrivania...
Fuga dalla Terra
Comunque, fu proprio in quel preciso momento, dopo questa risposta che rimandava ancora la spiegazione su quanto stava accadendo intorno a me e che riguardava proprio me, che decisi che me ne dovevo andare al più presto dalla Terra e dovevo farlo in fretta, il più rapidamente possibile. Come ho detto, sono un intimista convinto e non mi piaceva per niente la piega che avevano assunto gli eventi di quella mattina, non mi piaceva essere preso come bersaglio da non-so-chi e per non-so-quale-motivo, non mi piaceva il comportamento di Lois, non mi piaceva il dispiegamento di forze militari addestrate intorno al mio studio e non mi piaceva nemmeno il fatto che chi poteva darmi una risposta la tirasse per le lunghe. Insomma, per chi non lo avesse capito, non mi piaceva niente di quello che stava accadendo sulla scena del mio palcoscenico personale al quale si accede solo con un invito o così dovrebbe essere...
Kraiser e Mc Gregor
- L’avete triangolato?
- No, signore. Ha interrotto la comunicazione prima che potessimo completare i calcoli. Potrebbe trovarsi da qualunque parte da qui a Betelgeuse e forse anche oltre.
- C’è modo di risalire ai ripetitori InterStella usati per questa comunicazione?
- Non credo.
- Lei non crede, sergente?
- Volevo dire che non ne sono sicuro.
- La risposta che mi seve è un sì o un no, sergente. Le opinioni personali non sono di mio interesse in questa specifica situazione.
- In questo caso la risposta è no: ha utilizzato una rete di comunicazioni che varia l’indirizzo di trasmissione ogni tre millisecondi...
. Mentre procedevo tre volte più veloce di un falco pellegrino sull’autostrada, chiedendomi come accidenti avessero potuto trovarmi e benedicendo il tecnico meccanico elettronico che aveva eseguito le modifiche che avevo richiesto, mi ricordai di una comunicazione telefonica recente.
Il TelCell che mi ero portato dalla Terra aveva cessato di funzionare, pochi giorni dopo essere arrivato su Their. Non avevo prestato grande importanza al fatto, poiché non avevo nessuno a cui telefonare e nessuno che avesse dovuto rintracciarmi...